Monsignor Erio Castellucci ha rotto il silenzio sulla sua nomina ad Arcivescovo della diocesi di Carpi. In merito all’unificazione delle due diocesi, ha parlato di “possibilità da verificare”

Monsignor Erio Castellucci rompe il silenzio da quando, in un incontro a Roma, Papa Francesco gli ha chiesto di ricoprire il ruolo di vescovo di Carpi dopo le dimissioni di Monsignor Francesco Cavina. Castellucci racconta per la prima volta di quei momenti sul giornale “Nostro Tempo”. Parla di un fulmine a ciel sereno, della richiesta a “voler bene fin da subito alla gente e ai sacerdoti di Carpi”, in quella diocesi in cui ricopre il ruolo di amministratore apostolico con pieni poteri. Ma c’è un tema caldo in ballo: la possibile unificazione delle due circoscrizioni vescovili. Papa Francesco ha più volte sostenuto che secondo lui molte diocesi vanno ridotte e accorpate e lo conferma lo stesso Castellucci. “Il nunzio, che aveva parlato col Papa, – scrive Monsignor Castellucci – mi ha riferito con molta schiettezza il desiderio di verificare sinodalmente anche questa possibilità, cercando in ogni caso di compiere dei passi collaborativi ulteriori tra le due diocesi”. Monsignor Erio Castellucci sottolinea che “non mira all’unificazione” ma a “verificare la disponibilità di una più stretta collaborazione”. Un pensiero è rivolto anche a Monsignor Francesco Cavina, descritto come provato e amareggiato dalle vicende degli ultimi mesi, ma anche fiducioso e disponibile a servire la Chiesa altrove. “Lo ricordo nella preghiera, – conclude Castellucci – perché posso solo immaginare quanto gli sia costata questa decisione e quanto dispiacere abbia provocato in molti fedeli”.