All’archivio di Stato di Modena con una mostra telematica dedicata a Lucrezia Borgia ha preso il via l’anno di celebrazione per i 500 anni dalla sua morte. La sua figura, a causa di una fortunata tradizione letteraria nata nell”800, è stata avvolta da una leggenda nera di infamia

È passata alla storia e al mito come figlia illegittima di un papa, come una donna dai costumi liberi, ed è stata anche accusata di incesto e tradimenti, Lucrezia Borgia nella prima parte della sua vita ha dovuto fare i conti con la dubbia fama che la precedeva, questo fino a quando dopo aver sposato Alfonso I d’Este, suo terzo marito, si trasferì a Ferrara facendo ricredere molti per i suoi nobili comportamenti e una condotta di vita ineccepibile. Ma se alla corte estense Lucrezia aveva fatto dimenticare tutto il suo passato burrascoso, la letteratura e l’arte non dimenticarono, anzi in molti casi rafforzarono il mito della donna fatale, bellissima e perversa. Nel tentativo di riabilitare la sua figura che in occasione del 500esimo anniversario della sua morte l’Archivio di Stato di Modena ha inaugurato una mostra virtuale dando il via ad un anno di celebrazioni dedicato a Lucrezia Borgia. Dai documenti conservati nell'”Archivio segreto estense”,  sembra essere emersa la verità storica sulla figura di Lucrezia.

Nel video l’intervista a Patrizia Cremonini, direttrice Archivio di Stato di Modena