Al San Filippo Neri è stato presentato il progetto “Modena città interculturale” che ha lo scopo favorire l’integrazione e il vivere insieme, in una città coesa nonostante le differenze

Si pone all’interno del progetto “Modena Città Interculturale”, l’incontro di oggi sul tema della capacità comunitaria di includere e integrare, capacità che non manca alla città di Modena, il cui tessuto sociale appare meno ostile di altri alle mutazioni di composizione etnica che lo interessano. Una società, quella modenese, non più monocolore, che va verso una sempre maggiore complessità, di cui non è possibile non tenere conto quando si pensa al futuro. Ad ogni etnia di origine corrisponde infatti una cultura diversa, e a volte anche conflittuale, rispetto a quella della società ospite. Non bisogna però cedere alla paura, è il messaggio che arriva dal San Filippo Neri, ove gli organizzatori sottolineano come la diversità, se debitamente compresa possa essere fonte di valore. Non è dunque un destino, il conflitto sociale tra autoctoni e immigrati. Una società composita come è divenuta la nostra incontra la necessità di predisporsi all’integrazione, mettendo al contempo ben in chiaro le regole fondamentali del vivere collettivo. Procedere su questo doppio binario di inclusione e legalità è l’intento dei promotori di Modena Città Interculturale, che rilanciano oggi dal San Filippo Neri la battaglia per lo ius soli e nel segno di un rinnovato impegno per l’Europa, dei cui colori scelgono di fregiarsi.

Nel video l’intervista a:
– Bruno Ciancio, Coordinatore del progetto
– Rossella Caci, Ricercatrice