Una 28enne ed un 30enne avevano allestito nella loro casa di Zocca, un sofisticato impianto da migliaia di euro per la produzione di marijuana. La cosa non è sfuggita ai Carabinieri che hanno fatto irruzione nell’appartamento

Fidanzati e soci in affari, formalmente disoccupati, incensurati ed insospettabili. Ma non agli occhi dei Carabinieri di Zocca che da tempo si erano accorti che qualcosa, in quella casa indipendente, appena fuori dal centro abitato, dove i due, 28 anni lei, di origini ucraine e 30 anni lui, modenese, qualcosa non andava. Non solo per lo strano andirivieni di pesone, ma anche nell’odore che da questa proveniva. In effetti una volta all’interno i carabinieri hanno capito il perché. Sessantamila euro la cifra investita dai due per allestire un impianto che con la tecnica idroponica consente di fare crescere le piante senza terra, basato su in sistema domotico che consentiva di regolare, pressione, quantità di acqua umidità e luce, anche in funzione del principio attivo da ottenere, la mansarda della casa dove i due avevano allestito l’ingente produzione. Una Quantità quella sequestrata dai caraninieri della stazione di zovva e del nucleo operativo di Pavullo, che si aggiunge 4000 euro in contanti e ai diversi libri sulla coltivazione della marijuana con tecnica idroponica, che a Zocca e nel mercato della provincia avrebbe fruttato 20.000 euro. Cifra che moltiplicata sulla possibile produzione di in almeno un anno, considerato l’avanzato stato dell’impianto e la potenzialità produttiva, potrebbe essere moltiplicata al punto da ammortizzare, come in una azienda legale l’investimento per l’impianto su cui i due fidanzati avevano pensato di costruire il loro futuro. Che ora dovranno condividere in carcere dove sono finiti con l’accusa di produzione detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Nel video l’intervista a Francesca Romana Fiorentini, Comandante nucleo operativo radiomobile Carabinieri di Modena