I miasmi prodotti dalle fabbriche che da anni colpiscono il comune di San Cesario, sono stati misurati e confermati da Arpae. Ieri sera, in una assemblea pubblica, l’agenzia per l’ambiente ha diffuso i risultati del monitoraggio ambientale sugli odori, confermando il superamento dei limiti per uno stabilimento in particolare

Le emissioni odorigene che da anni complicano la vita ai residenti di San Cesare sono da ieri certificate nero su bianco da Arpae che in un assemblea pubblica organizzata dal comune a Villa Boschetti ha presentato il risultato monitoraggio effettuato proprio sull’intensità e sull’origine delle emissioni odorigine effettuato l’estate scorsa. Per arrivarci mezzo paese si era mobilitato con petizioni, esposti e raccolte firme. Settecento quelle depositate in comune dal Comitato cittadino Soccorso al territorio. E i dati del monitoraggio effettuati da Arpae anche attraverso l’utilizzo del naso elettronico confermano come critici e con emissioni al di sopra delle soglie di riferimento due punti di emissione dello stabilimento Far Pro, dove vengono lavorati anche scarti animali per la produzione di mangimi e fertilizzanti, sia dallo stabilimento della frantoio fondovalle. Puzze mitigate, come è successo in questi anni, soltanto dalla stagione più fredda, ma che per questo i residenti di San Cesario temono  possano ritornare, con la stessa intensità, con l’arrivo dell’estate. Timore, quello di tenere per forza chiuse finestre, anche d’estate, fondato, perché le soluzioni, pur di fronte ad un problema ora oggettivo e misurabile scientificamente, avranno sicuramente tempi lunghi. Ora dati alla mano, già consegnati all’azienda si potrà procedere al tavolo tecnico per la ricerca di soluzioni che sulle base delle indicazioni di arpa e ausl toccherà all’azienda proporre.

Nel video l’intervista a:
– Giovanni Cavani, Assessore all’ambiente Comune di San Cesario
– Mirko Zanoli, Comitato San Cesario soccorso al territorio
– Stefano Forti, Direttore Arpae Emilia-Romagna