A Reggio Emilia è stato registrato un terzo decesso dovuto all’infezione da batterio killer. Si tratta di un paziente operato nel 2011 presso il Salus Hospital

Salgono a tre i decessi in Emilia Romagna causati dal Micobatterio Chimera, e un quarto paziente è al momento sotto osservazione. Si tratta in entrambi i casi di pazienti operati al Salus Hospital di Reggio Emilia attraverso particolari apparecchiature in cui il batterio potrebbe essersi annidato. L’ospedale, che ha già avuto modo di asserire come all’epoca dei fatti non si poteva conoscere la possibilità di esposizione al batterio tramite le macchine, ha oggi precisato che la terza vittima, affetta da polipatologie, era stata operata presso la struttura reggiana nel 2011, mentre il decesso è avvenuto anni dopo, nel 2015. La presenza del Micobatterio Chimera sarebbe emersa sul referto post mortem e sono attualmente in fase di verifica i legami tra l’intervento, il contagio e il decesso. Non è inoltre dato sapere se il paziente avesse subito operazioni successive presso altri ospedali. L’altro paziente che ha contratto il batterio è attualmente in salute. La peculiarità dell’infezione da micobatterio è che spesso rimane silente per mesi se non anni prima della manifestazione dei sintomi, che consistono in febbre prolungata, dolori muscolari, perdita di peso e affaticamento.