Dopo il sequestro delle scuole medie e materne di Serramazzoni, in occasione dell’avvio dell’anno scolastico, una grande manifestazione di protesta di alunni e genitori ha preso vita davanti ai container di Largo Olimpico. La comunità chiede che venga trovata presto una sede sicura e che vengano ristabiliti orari normali per gli studenti, ora costretti a fare lezione al pomeriggio

La campanella suona, ma nessun alunno entra: questo è lo scenario che si è presentato stamattina a Serramazzoni. Mentre in tutta Emilia Romagna gli studenti tornano sui banchi, i 160 ragazzini delle medie Cavani  restano fuori dai container sequestrati in Largo Olimpico. A loro spetta il turnover: lezioni fatte di pomeriggio, dalle 14 alle 18, all’interno della Scuola dell’Infanzia e dei prefabbricati in via delle More. Un calendario emergenziale, in attesa di trovare una soluzione più appropriata per la crisi scolastica più grande che il comune abbia mai vissuto. In questo contesto stamattina, primo giorno di scuola, si è tenuta una manifestazione a cui hanno partecipato centinaia di persone, tra alunni e genitori. Dapprima davanti ai container, poi per le strade del paese, la richiesta fatta a gran voce è quella di fornire in fretta una scuola sicura ad orari normali. Il sequestro dei container, soluzione già di per sé provvisoria, è caduto come un fulmine a ciel sereno sulla comunità di Serramazzoni. Gli stabili rimangono chiusi per via di un esposto su presunte irregolarità nell’antisismica. Stesso destino è toccato sabato anche alla scuola materna, in via 4 Novembre. Un aggravamento ulteriore della situazione, a cui l’amministrazione locale, insediata da soli 3 mesi deve far fronte.

Nel video le interviste a:

– Sabrina Bonvicini, Presidente del Consiglio d’Istituto e portavoce genitori

– Stefano Mapelli, Presidente Comitato Scuole Nuove Sicure

– Claudio Bartolacelli, Sindaco di Serramazzoni