Reati fiscali e fallimentari, riciclaggio, truffa ai danni dello stato, queste le accuse nei confronti degli appartenenti ad un sodalizio criminale finiti nella maxi indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Bologna e Reggio Emilia. Al vertice di tutto l’imprenditore Maurizio Foroni, già arrestato nel 2015 per bancarotta fraudolenta

Individuavano delle società in crisi per salvarle dal fallimento e poi in cambio dell’aiuto le utilizzavano per intestare a loro nome false fatture. Dall’alba di oggi i militari della Guardia di Finanza di Bologna e Reggio Emilia hanno eseguito una serie di perquisizioni in tutta Italia nei confronti di appartenenti ad un sodalizio criminale responsabili, a vario titolo di reati fiscali e fallimentari, di riciclaggio e truffa ai danni dello stato.     La maxi indagine rinominata Evasion Bluffing è partita nel 2011 e a portato ad indagare 110 persone e al sequestro preventivo di beni e società per oltre 234 milioni, nei confronti di 15 persone: tra i beni sequestrati conti correnti in 40 banche, 114 fabbricati, 38 terreni e 48 automezzi. Al vertice dell’organizzazione l’imprenditore reggiano Maurizio Foroni, già al centro di un’indagine della Procura di Modena per bancarotta fraudolenta in seguito al fallimento della sua società la “New line”, al fisco risultava nullatenente ma in realtà era proprietario di un immenso patrimonio. Anche in questo caso Foroni non compariva formalmente in nessuna delle società oggetto di indagine, ad incastrarlo sono state delle intercettazioni telefoniche. Nell’inchiesta sono finiti anche cinque consulenti contabili di Modena, Reggio, e Pesaro Urbino, il cui compito era in sostanza garantire un’apparenza di normalità nelle operazioni illecite e non attirare l’attenzione delle Fiamme Gialle.