Gli italiani chiamati alle urne il 4 marzo hanno fatto la loro scelta. Lo spoglio ha visto un trionfo del Movimento 5 Stelle, che risulta essere il primo partito con oltre il 32% dei voti. Il centrodestra è la prima coalizione, con il 37% dei voti totali, il 18% dei quali è della Lega di Salvini. Crollo del PD che si ferma ad un 18,72%

I dati definitivi sulle elezioni del 4 marzo vedono il Movimento 5 stelle come primo partito alla Camera, con oltre il 32,68% dei voti. La prima coalizione è invece il centrodestra, con il 37%; al suo interno, il primo partito è la Lega di Salvini, con il 17,37% dei voti, secondo Forza Italia, che ha totalizzato il 14,01%. C’è invece un crollo della coalizione di centrosinistra che si ferma al 22,85%, con il PD che non arriva a toccare il 20%, fermandosi al 18,72%. Appena al di sopra della soglia di sbarramento le percentuali di Liberi e Uguali, che ha ottenuto il 3,39% dei voti. In virtù di queste percentuali, il partito di Luigi Di Maio si presenta in Parlamento con 133 seggi, il centrodestra con 151, il centrosinistra con 88, Liberi e Uguali con 14. Il Movimento 5 Stelle ha stravinto nel Sud Italia, il centrodestra ha ricevuto la maggioranza di voti dal centro-nord, mentre il PD e il centrosinistra sono riusciti ad ottenere la maggioranza solo in alcuni collegi della Toscana e in Trentino, perdendo invece gran parte dell’Emilia Romagna, roccaforte rossa per eccellenza.

Risultati che hanno portato Matteo Renzi a riconoscere la sconfitta e per ora solo ad annunciare, le dimissioni come segretario del PD, che dovrebbero essere definitive solo dopo la fase d’insediamento del Parlamento e della formazione del governo.   Renzi rimarrà senatore semplice, di Firenze, Scandicci, Insigna e Impruneta, restando all’opposizione.