Ieri pomeriggio ha chiuso i battenti, a Bologna, la trentacinquesima edizione di Cersaie. I numeri ufficiali verranno divulgati solamente tra qualche settimana, ma l’impennata dei visitatori è stata più che evidente

Si è conclusa ieri pomeriggio, nei padiglioni di Bologna Fiere, la trentacinquesima edizione di Cersaie, il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e l’Arredobagno che aveva aperto i battenti lunedì scorso alla presenza del Ministro Galletti.

I numeri ufficiali li si potrà conoscere solamente fra qualche settimana ma quel che è apparso subito evidente è che si sia trattato di un’edizione da record.  Su una superficie di 156.000 metri quadrati erano presenti  869 espositori, provenienti da 41 nazioni differenti, ma sono i visitatori che, quest’anno, hanno superato ogni migliore attesa.

Nelle giornate di lunedì e martedì il numero di coloro che hanno superato i tornelli del quartiere fieristico era di gran lunga superiore a quelli della passata edizione; mercoledì e giovedì, giornate tradizionalmente popolate da studenti degli istituti tecnici di tutta la regione, sono addirittura raddoppiati.

Studenti a parte, è l’internazionalità di Cersaie che è stata ancora una volta confermata: vere e proprie delegazioni di tecnici, clienti e distributori provenienti dall’estero, soprattutto dall’Asia, hanno fatto notare la loro presenza tra marmi ceramici, riproduzioni di legni e tessuti che, quest’anno, l’hanno fatta da padrone tra le tante aziende espositrici.

Una ripresa evidente di un settore che ha sofferto la crisi economica ma che proprio grazie ad un 80% di export complessivo è riuscito a sopperire allo stallo del mercato italiano, rilanciandosi come capitale mondiale della ceramica da pavimentazione e rivestimento, con una produzione inferiore rispetto al colosso Cina o anche solamente al Brasile ma che, sfruttando il valore aggiunto del Made in Italy, la qualità, il servizio e le continue innovazioni tecnologiche,  riesce ad imporre prezzi superiori anche del 50% rispetto ai competitors mondiali.