Per il concertone di Vasco Rossi al Parco Ferrari sono arrivati i complimenti dal ‘rivale’ emiliano Ligabue, da altri big della musica ed anche da tante autorità

Cominciato mesi addietro, come si fa con gli eventi imperdibili il conto alla rovescia, adesso è già alle spalle. Si sapeva in anticipo che sarebbe stato per quanto riguarda la musica italiana, l’evento. Così è stato. Se Ligabue, storico rivale della scena rock nostrana, di Vasco Rossi, per quello che la musica può fare in termini di rivalità, definisce il concertone di Modena, come la tempesta perfetta ed i fans presenti. Goccioline. Che dire. Essere gocciolina in un mare di goccioline, in 220 mila cuori che battono forte più del basso, della chitarra e della batteria che si lasciano accarezzare dei ruvidi toni della voce di Vasco resa così dagli anni e dalle emozioni mai schivate di dare un senso alla propria vita spericolata, è adesso un senso nuovo di sentire la sua musica. Complimenti alla macchina organizzativa sono giunti da ogni parte; le massime istituzioni dal presidente della repubblica, al Ministro dell’Interno, dal prefetto in sede, dal sindaco di Modena, una catena istituzionale che sviscera le competenze e le responsabilità, tesa come corda prima e durante l’evento, ma che dopo può ben fregiarsi del titolo di macchina organizzativa perfetta. La preoccupazione e l’interesse al fiume umano in entrata ed uscita dal centro modenese era forte, anche col velato pensiero al pericolo terrorismo che ama le folle per i propri palcoscenici di orrore. Tutto nei limiti e secondo previsione. E’ stata solo festa di musica. Gongola la RAI regina della serata per gli ascolti record in una serata afosa di luglio. I fans hanno criticato la scelta di trasmettere i brani in parte, ma alla base di ogni evento ci sono anche accordi contrattuali e quella sera era prevista la trasmissione integrale del concerto nelle sale cinematografiche aderenti al progetto. Denaro consistente in ballo ha impedito alla rete nazionale di offrire un servizio che non danneggiasse la continuità e l’emozione del concerto. Si compiacciono Jovanotti, la Pausini, D’Alessio, in segreto anche Celentano,che sui social lasciano messaggi di apprezzamento e bentornato al re dei concerti. Lo fa Ligabue, come detto, avvicinando Correggio e Zocca, in una magica linea territoriale di rock da passione. Festa italiana della musica. E’ bella la definizione del premier Gentiloni che ammira, come l’italia intera, modena al lavoro già il mattino dopo per rimettere ogni cosa al posto e lasciare che la tempesta perfetta sia perfetto ricordo da impaginare nel cuore e negli scaffali della cronaca nazionale. Vasco sorride,con l’aria magnificamente triste, quella che avvicina il suo cuore a quelli di milioni di fans che soffrono , gioiscono, credono che in fondo il mondo migliore, lo splendido refrain del brano apripista del suo ultimo CD sia a portata di mano e si sia materializzato nella visualizzazione del magico palco modenese. Un angolo di paradiso musicale, sospeso solo sulle note, dove si respiravano solo note, dove solo note era cibo per cuori ed anime, appiccicate tra sudore e battiti, urlanti e capaci  d’essere, segno di rinnovata vitalità, felicemente gocce di meravigliosa tempesta.