I pm hanno avanzato al gip del Tribunale la richiesta di incidente probatorio sul caso della scuola Frassoni di Finale Emilia. Intanto i pm hanno compilato l’elenco delle persone e aziende coinvdolte nell’inchiesta

Diciannove indagati tra persone fisiche e giuridiche, tutti in attesa dell’incidente probatorio che consentirà di fare il punto tecnico sulle scuole. Compie un passo giudiziario in avanti l’inchiesta sulla presunta presenza di cemento depotenziato alle Frassoni di Finale Emilia. La Procura infatti ha domandato al gip del Tribunale gli speciali accertamenti che saranno poi utilizzati in ottica processuale. La richiesta del procuratore capo Lucia Musti e del sostituto Claudia Ferretti è dedicata sul solo istituto pubblico, estratto dal fascicolo che comprende anche 4 strutture private: si tratta dunque di una richiesta mirata.

La sollecitazione al giudice per le indagini preliminari Eleonora Pirillo nasce insomma dalle verifiche fatte fino a ora ed è evidente che, durante l’incidente probatorio compiuto dai periti del gip, gli indagati potranno presentarsi con propri consulenti. La scuola potrebbe riaprire all’inizio del 2017. L’accusa come noto riguarda l’eventuale presenza del materiale depotenziato nella scuola, ricostruita dopo il terremoto del 2012: a rischio secondo gli inquirenti della squadra Mobile ci potrebbe essere la tenuta delle strutture.

Nel servizio l’intervista a Lucia Musti, Procuratore capo di Modena