La Corte dei Conti ha chiesto un nuovo sequestro dei beni personali dell’ex primo cittadino. La cifra da rimborsare è di quasi 240 mila euro

Nemmeno il tempo di poter disporre nuovamente dei propri beni personali, appena dissequestrati, che per l’ex sindaco di Finale Emilia, Fernando Ferioli, arrivano nuovi grattacapi: la Corte dei Conti dell’Emilia-Romagna, infatti, ha fatto ricorso contro il dissequestro e propone, anzi, un nuovo blocco dei beni di Ferioli, in attesa del processo previsto come data iniziale per il 5 aprile 2017. I soldi e le proprietà da congelare serviranno per ‘coprire’ il debito accumulato da Ferioli nei confronti del comune di Finale, che dovrebbe risarcire di quasi 240 mila euro. E’ la cifra che Ferioli avrebbe fatto intascare illecitamente grazie alla sua società Dwb, di cui lo stesso Ferioli è rappresentante legale. L’aspetto più controverso della vicenda è che Ferioli avrebbe nascosto a tutti di essere il legale rappresentante della stessa società informatica. All’ex sindaco viene contestato di “aver conseguito, nella sua doppia veste di sindaco e imprenditore, un ingiusto vantaggio, affidando alla propria impresa servizi comunali a titolo oneroso”. La sua azienda, la Dwb, gestiva infatti i servizi informatici del comune di Finale, con assegnazione avvenuta proprio nel periodo in cui Ferioli entrò in giunta, prima solo come assessore e poi come sindaco. Saranno i giudici contabili della Corte dei Conti a decidere, nel giro di 10 giorni, se risequestrare i beni dell’ex sindaco finalese, oppure se confermare il dissequestro. In ogni caso, per Ferioli, le rogne giudiziarie sono tutt’altro che finite.