Buona plusvalenza per il finanziere americano che a febbraio aveva comprato lo 0,45% della Casa di Maranello

Ha comprato quando il prezzo era basso e gli è bastato aspettare il rimbalzo del titolo per mettere a segno una plusvalenza da circa 5 milioni di dollari. Bazzecole, per uno che può contare su un patrimonio stimato vicino ai 25 miliardi di dollari. Ma tant’è. A far guadagnare George Soros, questa volta, è stata la Ferrari. Il celebre finanziere americano di origini ungheresi si è recentemente disfatto delle 850mila azioni del Cavallino Rampante che aveva acquistato a febbraio a Wall Street. E l’operazione si è rivelata proficua. Sei mesi fa una azione della Ferrari costava poco meno di 37 dollari e così, per assicurarsi un pacchetto dello 0,45%, il miliardario aveva pagato circa 31,2 milioni di dollari. Ora dalla Sec, la Securities and Exchange Commissione, il corrispettivo d’Oltreoceano della nostra Consob, si viene a sapere che Soros ha azzerato la sua partecipazione nella Casa di Maranello. Considerando che nelle ultime sedute il titolo Ferrari oscillava tra i 47 e i 48 dollari, è verosimile ipotizzare che l’incasso sia stato di 36 milioni, per un guadagno netto, appunto, di 5 milioni. Una speculazione andata a buon fine per il finanziere 86enne, considerato una delle trenta persone più ricche del pianeta. Anche se forse, quando ha deciso di investire, Soros si aspettava qualcosa di più da un colosso valutato 10 miliardi di dollari. A giugno, peraltro, la Casa automobilistica ha chiuso un trimestre con ricavi per 811 milioni di euro e un utile di oltre 100 milioni, prospettando un altro anno da record.