Già a settembre monsignor Cavina, che dal terremoto del 2012 non abita più nel palazzo Vescovile e ha dovuto cambiare diverse volte la sua residenza, potrebbe rientrare a casa
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Termineranno nel febbraio 2017 i lavori alla Cattedrale di Carpi, in tempo per l’inaugurazione del 25 marzo alla presenza del Segretario di Stato Vaticano, Cardinale Pietro Parolin. Tolti i ponteggi interni necessari al cuci e scuci con la ripresa delle lesioni strutturali, siamo alla terza tranche di opere, del costo di circa 2 milioni e 200mila euro, che segue le precedenti fasi di ricostruzione e miglioramento sismico. Si lavora su tetti e sottotetti, ma soprattutto è in corso il restauro pittorico per ripristinare gli affreschi crollati in molte parti dell’edificio. Nel frattempo anche la statua dell’Assunta è in fase di restauro al Museo civico di Carpi; altre opere interesseranno il pavimento, che sarà oggetto di pulizia e levigatura, gli altari, i portoni e l’impiantistica, per riconsegnare la Cattedrale ai suoi fedeli. Ma tanto altro resta ancora da fare per le opere che fanno capo alla Diocesi di Carpi. Tra i diversi interventi in atto c’è il palazzo Vescovile con l’abitazione di monsignor Cavina, che a settembre potrebbe finalmente rientrare dopo 4 anni vissuti fuori casa.

Nel video l’intervista a Marco Soglia, tecnico incaricato Diocesi di Carpi per la Ricostruzione