Ancora una giornata drammatica per il titolo BPER, che perde oltre il 7% e segna un nuovo minimo storico a 2,704 euro per azioni

Non si arresta la discesa del titolo BPER, che dopo i crolli dei giorni scorsi perde un ulteriore 7% e chiude le contrattazioni a 2,704, dopo aver toccato in giornata un minimo di 2,608. In un anno il titolo ha lasciato sul terreno il 61% e perfino i soci che nel 2014 hanno sottoscritto l’aumento di capitale a 5,14 euro, pensando di cogliere un’ottima opportunità di investimento, hanno perso ormai quasi il 50% del capitale.

Forti i volumi scambiati, pari a quasi 15 milioni di azioni, mentre la capitalizzazione di borsa della Banca modenese continua a sprofondare. Di fronte al progressivo dissolversi del valore della Bper, si pone con sempre maggiore urgenza il bisogno di un cambio di passo nella gestione della banca, che solo un totale ricambio del management può consentire. Senza una netta discontinuità con la vecchia gestione autoreferenziale della banca, pare infatti impossibile ridare nuovo slancio all’istituto e recuperare la fiducia degli investitori.

Avranno il Presidente Caselli e l’Amministratore Delegato Vandelli la capacità di comprendere che per il bene della banca è giunto per loro il momento di fare un passo indietro? O almeno la sensibilità di offrire fin da subito un segnale di condivisione della difficoltà in cui versano i tanti soci della banca, che vedono giorno dopo giorno ridursi i risparmi investiti nelle azioni Bper, riducendosi di almeno il 50% il proprio compenso. Va infatti ricordato che, incuranti dell’andamento del titolo, i vertici della banca continuano a percepire lauti compensi come se niente fosse. Nel 2015 il Presidente e l’Amministratore Delegato hanno infatti percepito rispettivamente 454 mila euro e 1 milione di euro di compensi.

E’ giunto per loro il momento di un esame di coscienza.

E’ giunto per loro il momento di offrire risposte concrete ai soci.