Nella seduta di ieri crollo in borsa per le azioni della Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Il titolo sprofonda raggiungendo il minimo storico. Chiude a 2,91 euro per azione perdendo un -6,73%

Nonostante nei giorni successivi alla Brexit si sia assistito a parziali recuperi  di vari titoli bancari l’azione della Banca Popolare dell’Emilia Romagna pare orientarsi verso un calo senza precedenti. Alla chiusura odierna il titolo quotava euro 2,91 per una capitalizzazione complessiva di 1,4 miliardi di euro: Se si tiene conto che fra aumenti di capitale e conversione di obbligazioni nei soli ultimi otto anni i soci hanno immesso dentro la Banca 1 miliardo di euro è facile intendere come la attuale dirigenza che si riconosce nel Presidente Rag. Ettore Caselli abbia bruciato in termini borsistici tutto il patrimonio accumulato sino al 2008 in oltre 100 anni di buon governo. Con sempre maggior insistenza riceviamo la sollecitazione di tanti soci a richiedere all’amministratore delegato Dott. Vandelli, al presidente Dott. Ettore Caselli e ai membri storici del C.d.A. di fare un passo indietro dimettendosi e consentendo così ad un nuova classe dirigente di prendere il loro posto e di evitare il rischio che la più importante istituzione finanziaria del nostro territorio possa avere una fine ingloriosa.

Non sappiamo se avranno il coraggio e la dignità di accettare questo invito ma certo un segnale dovrebbero darlo, almeno dimezzando gli enormi compensi (nel 2015 il Presidente e l’Amministratore Delegato hanno percepito rispettivamente 454 mila euro e 1 milione di euro di compensi) e dando così prova di voler contribuire in concreto al benessere della banca e di comprendere il disagio dei tanti soci che hanno visto sfumare i loro risparmi.