ConfCeramica fa il punto sul 2015: +22,7% di investimenti, scatto atteso da anni. Pressing sulla politica su costi energetici e azione anti-dumping cinese

L’export cresce, ma non ovunque. Il mercato italiano frena la caduta, ormai stabilizzatosi dopo le violente crisi degli ultimi anni. Il quadro complessivo resta complicato – tra costi energetici alle stelle e concorrenza cinese – ma, nella Piastrella Valley, a far ben sperare per il futuro è il fatto che le aziende hanno finalmente ripreso ad investire: +22,7% è l’incremento registrato nel 2015 da Confindustria Ceramica rispetto al 2014. Dato che si somma al +27% messo a segno l’anno passato. Un rinnovamento dei macchinari che si attendeva da tempo, qui a Sassuolo.

Nel 2015 il comparto delle piastrelle ha realizzato circa 5 miliardi di euro fatturato, dato in crescita del 4%: il mercato italiano cala appena dello 0,6%, mentre sul fronte delle esportazioni il quadro è eterogeneo, con buone performance negli Stati Uniti e in Germania e marcate flessioni in Medio Oriente e America Latina. Alla politica il presidente Borelli chiede di intervenire principalmente su due fronti: l’azione antidumping sulle importazioni cinesi in Europa e gli elevati costi energetici a carico delle imprese italiane.

Intervista a Vittorio Borelli, Presidente Confindustria Ceramica