L’episodio nella notte tra martedì e mercoledì: tre ladri incappucciati puntano l’arma contro padre, madre e figlia. Cercano una cassaforte, ma la cassaforte non c’è: scappano con gioielli d’oro o soldi in contanti

La pistola puntata contro. Minacciati per un’ora da una banda di ladri incappucciati. Una notte di terrore quella vissuta tra martedì e mercoledì in questa villetta nel cuore di San Cesario sul Panaro, dove abita la famiglia Merli. Tutto ha inizio verso le 2. I banditi sono in tre, entrano da una finestra: scardinano l’inferriata incuranti del sistema d’allarme e del cane da guardia. Piombano nelle camere da letto e svegliano padre, madre e figlia. Sono armati, il volto è coperto da una calzamaglia, l’accento è dell’Est Europa. Chiedono con insistenza di farsi indicare dove è la cassaforte, ma in case non c’è nessuna cassaforte: il signor Merli fa l’insegnante al liceo Tassoni di Modena, la moglie non lavora. I coniugi hanno una sessantina d’anni. I ladri mettono a soqquadro la casa, ma devono accontentarsi di alcuni gioielli d’oro e di denaro in contante. Verso le tre desistono nella ricerca della cassaforte e se ne vanno. Non senza minacciare la famiglia: “Non fate denuncia, altrimenti torniamo e vi ammazziamo”. I Merli restano pietrificati, ma parte subito la chiamata ai Carabinieri. Lo choc è stato forte: poca voglia di parlare. A San Cesario la notizia ha fatto rumore e alimenta le preoccupazioni sulla sicurezza. Mentre siamo sul posto, arriva una amica di famiglia: suona al campanello per portare conforto. Accettano di parlare, invece, i vicini di casa dei Merli, anche loro scossi per l’accaduto e impauriti. Sul caso indagano i Carabinieri. Tra le ipotesi c’è che i banditi siano passati attraverso la casa in costruzione che sorge dietro la villetta. Il cantiere – ci dicono in paese – è fermo da dieci anni.