Industria manifatturiera nel modenese: i dati del 2015 indicano una timida ripresa, sostenuta però quasi esclusivamente dagli ordini esteri

Il 2015 regala dati incoraggianti per le imprese manifatturiere della provincia di Modena anche se il mercato interno resta decisamente stagnante. La variazione percentuale di produzione registrata da ottobre a dicembre rispetto allo stesso periodo dell’anno cresce del 3,1%. Anche il fatturato aumenta, ma le dinamiche degli ordini hanno un indirizzo ben preciso. I numeri che riguardano il mercato interno rimangono pressoché stazionari sui livelli di fine anno 2014, mentre gli ordini dai paesi stranieri segnano un trend piuttosto sostenuto: +10,6%. Questa in sintesi l’analisi presentata dalla Camera di Commercio dopo le interviste a un campione di imprese della provincia di Modena. Anche il bilancio complessivo dell’anno 2015 non evidenzia miglioramenti per quanto riguarda gli ordini interni, mentre quelli esteri conseguono una crescita a due cifre: +11,5%. Non pare  dunque arrestarsi per le imprese modenesi l’attività esportativa, perché anche nel 2015 una consistente quota di fatturato proviene da oltre confine, che in media si è attesta sul 38%, mentre per alcuni settori supera il 60%. Guardando invece i dati del 2015 settore per settore, l’industria alimentare mostra un 2015 altalenante con produzione in lieve aumento, ma fatturato e ordini interni in calo. La maglieria mostra cali di produzione , mentre il settore delle confezioni di abbigliamento registra un andamento contraddittorio conseguendo un’ottima crescita della produzione ed un contemporaneo calo del fatturato. Nel settore ceramico, invece, la produzione subisce una flessione, mentre il fatturato mostra un incremento. La raccolta ordini appare sostenuta sui mercati esteri dove viene realizzato ben il 54% del fatturato. Il biomedicale, invece, ha mostrato una contrazione della produzione, mentre il fatturato è cresciuto del +7,6%. La voce grossa anche in questo caso la fanno i mercati internazionali, che assorbono oltre il 67% delle vendite.