Proseguono le indagini sul caso del parto della ragazza nigeriana, salvata da un’operazione domenica scorsa al Policlinico

Continua ad essere un giallo, il caso della nigeriana che domenica si è presentata con una grossa emorragia dopo un parto di fortuna, avvenuto in un appartamento a Spezzano. Dalle ultime indiscrezioni dall’autopsia sarebbe emerso un fattore importante: per un breve istante il bambino potrebbe aver respirato. Non sono emersi invece segni di violenza sul corpicino, messo in un secondo momento in un sacco è buttato nel cassonetto sotto l’appartamento dov’è avvenuto il fatto. Restano comunque in piedi due ipotesi: quella del parto naturale, ma anche quella di un aborto procurato magari attraverso l’utilizzo di farmaci. Per ora resterebbe lontana dunque l’ipotesi di omicidio, anche se il mancato trasporto all’ospedale potrebbe aver tolto la possibilità di vita al bimbo. Su questi aspetti sta lavorando in queste ore il pm Andrea Guerzoni. Resta invece in piedi l’accusa di occultamento di cadavere per la madre della 22enne nigeriana e per l’uomo, forse il padre del bambino, che hanno accompagnato la ragazza al Pronto Soccorso del Policlinico. La Polizia sta indagando per capire chi sia stato dei nigeriani a compiere il gesto di gettare nell’immondizia il feto dopo la nascita. I sospetti maggiori sarebbero indirizzati verso l’uomo. Da valutare anche le bugie dette all’arrivo al nosocomio da parte della madre e dell’amica della 22enne. Bisogna capire il perché sia stato indicato un posto pubblico, il bagno della stazione dei treni, come luogo del parto. Un modo per depistare le indagini che certamente insospettisce gli agenti che stanno lavorando al caso da domenica scorsa.