Primi verdetti oggi per il maxi processo sull’urbanistica di Serra

Si sono chiusi con due condanne i processi con rito abbreviato che riguardano due dei più caldi casi urbanistici di Serramazzoni. Il primo è quello dell’asilo di Riccò, che ha visto la costruzione della grande struttura su un’area adibita a verde pubblico e in violazione della fascia di rispetto cimiteriale. Il secondo è relativo invece alla funeral house edificata nel capoluogo, sempre in zona agricola, nella strada a fianco dell’altro cimitero. Il giudice Paola Lo Savio stamattina ha condannato l’architetto Paolo Sorzia, progettista e direttore dei lavori dell’asilo, a 4 mesi per falsa asseverazione per aver certificato che l’intervento era in conformità urbanistica. E’ stato invece assolto, sempre per questa vicenda, don Franco Misley, presidente della Fondazione Paride Colfi titolare dell’intervento, perché nel suo caso il fatto non costituisce reato. Quattro mesi anche all’impresario di pompe funebri William Franchini per la costruzione della funeral house, più 10mila euro di ammenda. Contestualmente, il gip ha disposto i rinvii a giudizio con rito ordinario per queste e altre vicende riunite in un unico procedimento: al processo che si aprirà il 5 maggio vanno, a vario titolo, l’ex sindaco Luigi Ralenti, l’ex responsabile dell’Ufficio tecnico Enrico Tagliazucchi, l’impresario Remo Uccellari, sua moglie Stefania Minozzi, l’ingegnere Daniele Zanni e il geometra Dante Minelli. Non luogo a procedere invece, nell’ambito della villa costruita a Selva, per il proprietario Arduino Iseppi (per intervenuta prescrizione) e il tecnico Stefano Belloi per non aver commesso il fatto.