Il feto è stato ritrovato dalla Polizia nella frazione di Fiorano Modenese

Una vicenda dolorosa, resa ancora più triste dalla macabra scoperta del corpicino di 6 mesi senza vita avvolto in uno straccio e trovato in un cassonetto a Spezzano. Proseguono le indagini della polizia sul caso della giovane nigeriana che domenica nella tarda mattina si è presentata sanguinante, e con il cordone ombelicale ancora attaccato, al pronto soccorso dopo un parto prematuro. La ragazza, a seconda di quello che dirà l’autopsia sul feto, potrebbe essere accusata per occultamento di cadavere e nel caso più grave di omicidio. La 22 enne, dopo le prime indagini è risultata clandestina e senza parenti in Italia. Gli agenti in queste ore stanno cercando di ricostruire il momento dell’arrivo al nosocomio cittadino, individuando la coppia che ha portato fisicamente la ragazza al pronto soccorso, un intervento che da un lato le ha salvato la vita, ma dall’altro, visto che i due si sono presto dileguati, potrebbe far pensare a un coinvolgimento nel parto, o aborto questo è da stabilire, della giovane. Sarebbe stata la donna della coppia a indicare in un primo momento ai medici, che stavano prestando le cure alla nigeriana, il bagno pubblico della stazione dei treni come scena del parto prematuro. Una bugia visto che il corpicino è stato trovato a Spezzano. Altro aspetto da chiarire riguarda il taxista che avrebbe accompagnato la donna in gravi condizioni al Policlinico e anche il perché la 22enne avrebbe raccontato, in una seconda versione, di aver partorito naturalmente a Castelfranco Emilia? La Polizia si è resa presto conto che si trattava di bugie per depistare la situazione, infatti dopo lunghi colloqui con la comunità nigeriana della zona, gli agenti si sono diretti a Spezzano, dove hanno trovato l’appartamento scena del fatto e di conseguenza la macabra scoperta del corpicino nel cassonetto. Un finale da incubo, ma che potrebbe diventare ancora più tragico dopo le risposte dell’autopsia.