L’ex sindaco è accusato di danno erariale: la Procura della Corte dei Conti aveva chiesto e ottenuto la confisca di 240mila euro, ma il giudice ha disposto la restituzione della somma a Ferioli

Ferdinando Ferioli può respirare. Il giudice ha disposto il dissequestro dei 240 mila euro che gli erano stati sequestrati a luglio nell’ambito del processo per danno erariale che inizierà il prossimo 5 aprile davanti alla Corte dei Conti. Non solo: secondo il giudice la somma contestabile all’ex sindaco di Finale Emilia come ipotetico risarcimento danni non è quantificabile in 240 mila euro, ma in 100 mila. A Ferioli erano stati sequestrati beni immobili e mobili, tra cui pure i conti correnti che l’ex sindaco ha cointestati con la madre e con la moglie. Un provvedimento che, secondo i legali dell’ex sindaco, aveva messo in forti difficoltà la sua famiglia. Secondo la Procura della Corte dei Conti, Ferioli dal 2005 avrebbe nascosto, prima da assessore e poi da primo cittadino, di essere amministratore della società Dwb, la stessa che fornisce i servizi Internet al Comune finalese. La vicenda del presunto conflitto di interessi era già finita negli anni scorsi in Consiglio comunale, scaturita da una lettera anonima inviata alle opposizioni. In quella circostanza, l’allora sindaco rispose con una lettera pubblica, spiegando di non avere più alcun incarico alla Dwb e precisando la cifra del rapporto tra la società e il Comune: 1.700 euro+Iva all’anno.