“Le persone si guardavano negli occhi reciprocamente. Poi la città ha ripreso a pulsare. Dei francesi mi ha colpito la profonda unità”

Stava andando a trovare la sua fidanzata e mai avrebbe pensato di dover fare i conti con una città sotto assedio. Emanuele Sconociuto ha 26 anni, è carpigiano, lavora come ingegnere e venerdì sera, mentre andava in scena il massacro, si trovava su un treno diretto a Parigi. Che qualcosa fosse successo lo ha capito quando sul cellulare hanno cominciato ad arrivargli messaggi in cui gli si chiedeva se stesse bene.

Al momento degli attacchi, la sua ragazza – marchigiana che insegna Italiano a Parigi – si trovava fortunatamente in casa. Arrivato a Parigi, Emanuele ha trovato una città ancora scossa, un silenzio quasi irreale.

Poi, piano piano, racconta il carpigiano, la città ha ripreso ad animarsi.