Nella migliore stagione dei neroverdi in serie A, un aspetto fondamentale che rende la squadra del tecnico Di Francesco un po’ meno “zemaniana” rispetto al passato

“Di Francesco come Zeman”, quante volte si è sentito questo accostamento? D’altronde il boemo è stato uno dei maestri al quale il tecnico del Sassuolo ha voluto ispirarsi nella sua carriera di allenatore, rubando da lui alcuni segreti carpiti quando era un suo giocatore e ammettendo a più riprese come il suo 4-3-3 nelle situazioni offensiva prendesse spunto proprio da quelli di zemaniana memoria. In fase offensiva, appunto, perché quando si parla di difendere le idee sono un po’ differenti. È vero che soprattutto nel primo campionato di serie A disputato dal Sassuolo i gol piovevano a grappoli, sia per quanto riguardi quelli realizzati che per quelli incassati, ma forse il motivo non era tanto un atteggiamento volontario della squadra quanto un equilibrio ancora da trovare, una solidità arrivata a piccoli passi e che oggi certifica la maturità del Sassuolo, testimoniata dal quinto posto in classifica dopo 12 giornate, in piena zona Europa e ad appena 5 punti dalla coppia di testa formata da Fiorentina e Inter.

Su 12 gare sin qui giocate, i neroverdi in ben 5 occasioni hanno mantenuto la propria porta inviolata, circostanza che nel primo anno di A si era verificata lo stesso numero di volte in un’intera stagione, e hanno imparato anche a vincere 1-0, risultato non certo di zemaniana memoria e che sembra un po’ anomala per una squadra che negli scorsi anni ha saputo regalare gare pirotecniche e vittorie con gol a raffica, non solo segnati ma anche subiti, per non parlare delle due clamorose sconfitte per 7-0 rimediate in due anni con l’Inter. Insomma, il Sassuolo di Di Francesco ora è un po’ meno zemaniano e più che a segnare tante reti pensa a non subirne. L’attacco resta un punto di forza, perché i dati dimostrano che in avanti segnano tutti e i gol spesso sono da far stropicciare gli occhi, ma ancor più lo sta diventando la difesa, che nella sua versione titolare è forse tra le più forti in assoluto della serie A e che anche quando manca uno tra Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi e Peluso sa sempre essere all’altezza. A testimoniare la forza del reparto arretrato – e in generale della fase difensiva – è la classifica delle migliori difese del campionato: il Sassuolo è al quarto posto, con appena 10 gol subiti in 12 gare.