Nel 1957 la prima sfida assoluta in IV serie, nel 2000 l’ultima gara. Una storia di scalata doppia dai dilettanti alla A nel segno di 4 bandiere

La prima volta fu una vita fa, 10 novembre 1957, in quello che ora è lo stadio Ricci e un tempo era il campo di Piazza Risorgimento. Sassuolo e Carpi cominciarono lì una lunga serie di duelli scanditi da 30 precedenti. Domenica, a distanza di 15 anni dall’ultima gara, il derby sbarcherà per la prima volta in serie A e sarà una data storica, perché mai nella storia del calcio italiano in massima serie si sono affrontate due squadre della stessa provincia, ma senza che una delle due fosse l’espressione del capoluogo.

Il bilancio racconta di un Carpi avanti nel computo globale per 10 successi a 7, mentre per 13 volte la sfida è finita in parità. Negli ultimi 30 anni però sono solo 4 gli incroci, tutti in C2: nel 1988-89 dopo lo 0-0 del Cabassi, il Carpi sbancò il Ricci 2-1 prendendo il largo verso la promozione e tagliando fuori i neroverdi dalla volata per il secondo posto. Nel ’99-2000 invece fu il Sassuolo a festeggiare due volte, 1-0 all’andata e 2-0 al ritorno, qualche mese prima che il Carpi fallisse dopo la discesa in D.

Tutt’altra aria si respirerà domenica al Mapei Stadium, dove per un motivo o per l’altro fra i protagonisti ci saranno anche 4 bandiere che hanno accompagnato le due squadre nella scalata dall’anonimato al gotha del calcio italiano. Sulla carta faranno da spettatori Alberto Pomini, a Sassuolo dal 2004, e Lorenzo Pasciuti, arrivato in D a Carpi nel 2009, entrambi destinati – salvo sorprese – alla panchina. Dovrebbero invece essere protagonisti capitan Magnanelli, sassolese doc dal 2005, e Totò Di Gaudio, al sesto campionato in biancorosso. Insieme possono vantare quasi 800 gare totali coi due club. Un condensato di orgoglio e senso di appartenenza che basta già da solo per scaldare l’edizione numero 31 del derby.