Impresa del Sassuolo al Mapei Stadium, dove sotto il diluvio i campioni d’Italia in carica della Juventus si sono arresi alla punizione magistrale dell’attaccante

Il piccolo Sassuolo diventa sempre più grande. Talmente grande da togliersi lo sfizio di battere la squadra più scudettata d’Italia, quella che nelle ultime 4 stagioni ha sempre guardato tutti dall’alto al basso e che lo scorso anno è stata sconfitta solto dalle stelle del Barcellona in Champions League. Juventus ai piedi dei neroverdi, chi mai avrebbe potuto immaginarlo anche solo quando il Sassuolo si presentò per la prima volta in serie A? Invece è tutto vero, ma definirlo miracolo è sbagliato, perché quella giocata ieri al Mapei Stadium, di fronte a 21 mila spettatori e sotto il diluvio, non è stata la vittoria di Davide contro Golia sotto tutti gli aspetti.

Certo, per tradizione e blasone lo era sicuramente, ma il Sassuolo di oggi è una squadra sempre più solida ed organizzata, molto più anche di una squadra come la Juventus che non a caso continua a tenersi alle spalle. A rimettere le ali ai neroverdi per tornare a farli volare è stato Nicola Sansone, con una punizione magistrale al 20’ del primo tempo. Una prodezza alla Pirlo, hanno pensato soprattutto i tifosi bianconeri, ripensando con nostalgia al regista azzurro che in estate ha salutato assieme ad un altro big del calibro di Tevez. Sansone ha gonfiato la rete, ma anche Berardi ci ha messo il suo zampino per far sì che la gara contro la Juve si mettesse in discesa: è stato l’attaccante calabrese a procurare l’espulsione di Chiellini al 39’, dopo averlo fatto ammattire a suon di finte e pure con un colpo di tacco che ha fatto stropicciare gli occhi agli amanti del calcio.

Con un po’ di affanno nonostante la superiorità numerica, nella ripresa il Sassuolo ha pensato a gestire il risultato, lasciando campo ma non vere e proprie occasioni da gol agli avversari. Al triplice fischio dato dall’arbitro Gervasoni di Mantova, contestatissimo dai bianconeri, è così esplosa la gioia di Magnanelli e compagni, capaci di scrivere un’altra pagina di storia del Sassuolo e di restare nei piani alti della classifica, quelli che valgono l’Europa. Proprio per questo anche il patron Giorgio Squinzi si è fiondato immediatamente negli spogliatoi per complimentarsi con mister Di Francesco e la squadra, mentre a pochi metri di distanza in casa Juve ci si guardava in faccia, con la consapevolezza di aver gettato alle ortiche forse l’ultima occasione per rilanciarsi in ottica scudetto. Lo sa bene anche Max Allegri, tanto da ammetterlo nel dopogara. Per lui, che per la prima volta portò il Sassuolo in serie B nel 2008, affrontare la sua ex squadra si sta trasformando in un vero incubo.