“Limitare il consumo di carne rossa e ridurre al minimo la carne lavorata. Ma il salume con moderazione si può”

Carne rossa non più di due volte a settimana ed evitare – o quantomeno ridurre al minimo – quello di carne lavorata, come prosciutti, zampone, salsicce o anche ragù. Questo il diktat che arriva dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha inserito, appunto, le carni rosse e quelle lavorate tra le sostanze che possono causare il cancro. In particolare, secondo uno studio dell’Oms, mangiare ogni giorno un etto di carne rossa (ad esempio maiale, manzo o vitello) aumenterebbe del 17% la possibilità di insorgenza di tumore al colon, mentre basterebbero 50 grammi al giorno di carne lavorata (vale a dire affumicata, esiccata, trattata con conservanti o anche solo salata) per aumentare del 18% il rischio di cancro. Dati, questi, che mettono in allarme i consumatori di mezzo mondo. Lo studio dell’Oms, insomma, rivela una correlazione non così solida, peraltro già individuata da altre precedenti ricerche.