Dei 640 dipendenti in cassa integrazione, solo 150 saranno richiamati al lavoro e solo nel 2016. Per gli altri si profilano tempi più lunghi

Cpl Concordia rientra nella white list e per la Bassa modenese ci sono finalmente buone notizie. Per la cooperativa al centro di diverse inchieste giudiziarie inizia la fase della ricostruzione, dopo che martedì la Prefettura di Modena ha rimosso l’interdittiva anti-mafia che da cinque mesi pesava come un macigno sull’azienda, bloccandone di fatto l’attività. Ma perché gli effetti dell’atteso reinserimento si traducano in una effettiva ripresa occorrerà prima superare una fase di assestamento. Lo mette in chiaro Mauro Gori, il presidente insediato da Legacoop dopo i primi arresti. I 640 lavoratori attualmente in cassa integrazione, insomma, dovranno aspettare. Per gli altri si profilano tempi più lunghi. Nel futuro della cooperativa ci sono più commesse private e meno appalti pubblici. In termini economici, il prossimo bilancio sarà il peggiore degli ultimi anni. Per riavvicinarsi ai fatturati da 400 milioni di euro dell’era-Casari bisognerà aspettare almeno il 2017. Intanto, a festeggiare la svolta, in casa Cpl, è anche l’ex procuratore capo di Modena Vito Zincani, oggi presidente dell’Organismo di Vigilanza interno all’azienda.