Il Cavallino Rampante fa il suo debutto assoluto in Borsa, sul New York Stock Exchange. Prezzo delle azioni fissato a 52 dollari

Oggi a Wall Street si fa la storia: la storia della Ferrari. Il Cavallino Rampante fa il suo debutto assoluto in Borsa, sul New York Stock Exchange. Il suono della campanella che segnerà il via ufficiale alle contrattazioni è previsto poco dopo le ore 15 italiane: ci saranno il presidente Sergio Marchionne, affiancato da Piero Ferrari, Amedeo Felisa e Alessandro Gili, rispettivamente vicepresidente, amministratore delegato e direttore finanziario della Rossa. Sul piatto, a disposizione degli investitori, circa il 10% delle azioni della Casa di Maranello, ad un prezzo fissato a 52 dollari per azione: il valore complessivo della società si aggirerebbe dunque sui 10 miliardi di dollari. Le azioni Ferrari saranno contrattate sotto la denominazione ‘Race’. Contestualmente si completerà anche il processo di separazione da Fca: il Cavallino verrà inglobato dalla holding olandese New Business Nederlands. Al termine dell’operazione, in sostanza, Ferrari apparterrà per l’80% agli azionisti di Fca (si badi bene: agli azionisti, non più al Gruppo), per il 9% al mercato, per l’1% alle banche, mentre il restante 10% continuerà ad essere detenuto da Piero Ferrari. Lo sbarco in borsa è un passaggio storico per la Casa di Maranello, che Marchionne vuole trasformare sempre più da azienda produttrice di auto a marchio globale del lusso a 360 gradi, puntando forte su merchandising e sfruttamento del brand. Un’operazione che fa storcere il naso ai puristi della Rossa