I profughi, da mesi ormai, passano la notte sulle gradinate del Novi Sad, imprigionati in un limbo burocratico. Comune e Provincia possono trovare loro una sistemazione? La risposta del sindaco

Non è più estate, non è più questione di qualche giorno e non ci sono più scuse per ciò che, da mesi ormai, tutte le notti, si vede sulle gradinate del Novi Sad. A dispetto delle rassicurazioni, delle parole di circostanza, degli impegni presi e che poi a nulla portano, i profughi pakistani sono ancora lì. Esposti al freddo e all’umidità, dormono in questo angolo di Modena, a pochi metri dal centro storico, il salotto della città. Abbandonati a loro stessi, in attesa di un futuro migliore che pare non arrivare mai. Le immagini che vedete sono quelle del loro risveglio, questa mattina. Immagini uguali a quelle del giorno prima e del giorno prima ancora. Il problema di fondo è noto: essendo arrivati in Italia via terra e non via mare ed essendo stato raggiunto in provincia il numero massimo di richiedenti asilo, queste persone non hanno diritto a far parte dei normali programmi di accoglienza. Riunite in prefettura, le istituzioni locali a settembre avevano convenuto di trasferirli tutti – diverse decine ormai – al centro di smistamento di Bologna. Ma, settimane dopo, i profughi sono ancora lì.

Oggi siamo tornati a sollecitare l’intervento del Comune.