Trasporti, il Comune di Modena affronta il problema per prevenire affollamento e sicurezza

Un piano antismog che dovrebbe prevedere il potenziamento del trasporto pubblico, incentivi per l’acquisto di auto compatibili con la direttiva del piano aria. Modena si trasforma e tenta di farlo con un’ottica di prevenzione, ma spesso la realtà impatta contro un muro di gomma. L’assessore all’ambiente Giulio Guerzoni promette di proseguire in questa direzione, e mentre lo fa, con tanto di richiesta alla Regione Emilia Romagna, la città affronta problemi di sovraffollamento dei mezzi pubblici e di sicurezza nel trasporto. Siamo alle solite e ogni anno, gli studenti pendolari incappano nel problema. A farne le spese sono sempre gli utenti, quelli che hanno bisogno di un sistema di trasporto valido, efficace e soprattutto efficiente. Le prime due settimane sono state un disastro e ora servono iniziative adeguate per potenziare la risposta offerta agli studenti, come dice l’assessore alla mobilità, Gabriele Giacobazzi. Ci si chiede come mai non si metta in pratica un sistema preventivo dovuto. Un parco mezzi sottostimato impone una revisione del sistema soprattutto per quella frotta di studenti, circa 1200 in più che ogni mattina e ogni sera affronta un tragitto sempre uguale e per cui paga fior fiore di abbonamenti. Seta (Società Emiliana Trasporti Autofiloviari) e aMo (Azienda per la Mobilità di Modena) devono correre ai ripari con corse aggiuntive e soluzione adeguate. L’esempio più semplice è l’aumento della capacità dei mezzi. Le alternative sono due: la sostituzione di un mezzo con uno più grande (da 12 a 14 metri) e l’aumento del numero dei mezzi di linea.