Caso Farmacie Comunali: come noto ieri, il controllo è stato ceduto a Coop Estense per 6,9 milioni di euro. Le opposizioni insorgono e parlano di fitto intreccio di interessi tra l’amministrazione e il colosso della grande distribuzione

Forza Italia, Movimento Cinque Stelle, gruppo Per Me Modena e persino Rifondazione Comunista. Tutti schierati dalla stessa parte. E’ il caso Farmacie Comunali a creare l’insolita convergenza trasversale tra le forze di opposizione cittadine. Da destra a sinistra, divampa la polemica sulla cessione a Coop Estense. Tanto che qualcuno già le chiama ‘farmacie ex comunali’. Anche la Cgil parla di “operazione che apre interrogativi”. La vicenda, in particolare, fa discutere per due ordini di motivi. Da un lato, c’è la questione della concorrenza: da quando il settore è stato liberalizzato, Coop ha aperto farmacie all’interno dei suoi ipermercati e ora a trovare a controllare pure quelle, concorrenti, di matrice comunale. Dall’altro, c’è quella politico-economica: Coop si è aggiudicata la partita offrendo 6,9 milioni di euro, quando una perizia di Nomisma – commissionata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena – valutava le azioni messe in vendita dal Comune non più di 4 milioni e mezzo. Inizialmente sembrava deciso che a comprare le azioni messe in vendita dal Comune sarebbe stata la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, ma poi la rottura tra il presidente Landi e il sindaco Muzzarelli ha complicato tutto. Secondo il Partito Democratico, l’offerta più alta presentata da Coop smonta tutte le dietrologie della vigilia. Per la giunta, i 6,9 milioni così incassati saranno utili per finanziare i lavori per il nuovo liceo Sigonio. Tesi respinta, però, anche dal gruppo Per Me Modena, che fa capo all’ex assessore alla Scuola Adriana Querzé.