L’anno scolastico è partito all’istituto ex Barbieri di Pievepelago senza prima liceo perché gli iscritti erano troppo pochi. Ma l’assorbimento degli studenti da parte di Pavullo sta suscitando proteste

Torna ad essere nell’occhio del ciclone a Pievepelago l’istituto ex Barbieri, i cui problemi non sono stati assolutamente risolti dalla statalizzazione del 2011. L’anno scolastico è infatti iniziato senza l’attivazione della prima liceo, perché non c’erano abbastanza iscritti: è partito solo l’indirizzo tecnico commerciale. I liceali sono stati costretti ad andare a Pavullo presso la sede madre del Cavazzi-Sorbelli, iniziando una vita da pendolari su un percorso che d’inverno può superare l’ora di corriera. I genitori protestano, e con essi i sindaci dei quattro comuni del circondario (Pieve, Fiumalbo, Riolunato e Lama), che nei giorni scorsi hanno scritto un’accorata lettera agli Uffici scolastici di Regione e Provincia per chiedere un ritorno degli studenti al Barbieri tramite l’attivazione di una classe in deroga che preveda nelle materie comuni l’accorpamento con l’indirizzo tecnico. La questione è molto sentita anche dal mondo imprenditoriale, che teme la perdita di un altro servizio sul territorio. Agli uffici scolastici è stata rinnovata anche la richiesta di riattivazione dal prossimo anno di uno ski college dedicato ai ragazzi che vogliono praticare gli sport invernali e hanno bisogno di un particolare calendario didattico. A Pievepelago era rimasto aperto fino al 2008, riscuotendo un successo notevole con l’arrivo anche di diversi studenti da fuori regione. Sul territorio tuttora manca una proposta formativa del genere e potrebbe rivelarsi preziosa per portare nuove iscrizioni.