In concomitanza con il Festival della Filosofia, prenderà il via venerdì la contestatissima mostra d’arte contemporanea negli spazi dell’ex Manifattura Tabacchi. Questa mattina conferenza di presentazione, in un clima particolarmente teso

Atmosfera nervosa, questa mattina, all’inaugurazione del MaTa, il nuovo spazio espositivo voluto dal Comune di Modena nei locali dell’ex Manifattura Tabacchi. Richard Milazzo, il curatore della prima mostra che verrà ospitata nella struttura, viene improvvisamente sottratto alle domande della stampa quando gli si chiede quanti visitatori si attende dalla sua rassegna. Clima teso, un po’ di fretta, poca voglia di parlare, nel giorno in cui si presenta alla città una delle operazione più contestate dell’amministrazione Muzzarelli. Per i prossimi sei anni il Comune pagherà un affitto di 50mila euro l’anno per allestire mostre in questi spazi. Prima fra tutte questa, rappresentata, nel cortile dell’ex Manifattura, dal Cavallo di Modena opera di Mimmo Paladino. In un primo momento, il sindaco rifiuta di farsi intervistare. Poi, dopo molte insistenze, si concede. Per le opposizioni in Consiglio comunale, tutte, l’operazione si sostanzierebbe in un favore dell’amministrazione alle cooperative proprietarie degli spazi della ex Manifattura recentemente riqualificati, che vedono gran parte degli immobili ancora invenduti. In questi stessi spazi, aveva sede il comitato elettorale per Muzzarelli sindaco. Dopo mesi di polemiche, ora è il tempo delle mostre. Più avanti, annuncia l’assessore Cavazza, ce ne sarà una del fotografo Fontana. Intanto, si parte ufficialmente venerdì con la contestatissima Il Manichino della Storia, rassegna di arte contemporanea ideata dal gallerista Emilio Mazzoli e dallo chef Massimo Bottura. Primo giudizio: esposizione interessante. Costo: 550mila euro, compresi i 48mila che prenderà, come compenso, il curatore Richard Milazzo.