In Appennino sono stati compiuti numerosi interventi estivi sul fronte frane, ripristinando la percorribilità. Ma è possibile che con l’autunno si presentino nuove crisi

Tutta l’estate è stata contrassegnata in Appennino da interventi di ripristino su piccole e grandi frane che hanno contrassegnato la primavera. Tuttora ci sono importanti operazioni in partenza, come quelle sulla strada provinciale 27 di Montese o a Guiglia il drenaggio in prossimità dell’incrocio di Samone tra la 26 e la 623. E altri cantieri stanno per aprirsi su larghe porzioni di viabilità comunale, vedi ad esempio a Pavullo i lavori già affidati per la riapertura di via Cà di Marzo a Verica o quelli appena finanziati su via Rio Croce, la strada che conduce a Monzone e fa da fondamentale collegamento tra la Giardini e la provinciale per Polinago. Ma con l’arrivo dell’autunno bisogna essere preparati a nuove crisi, perché il territorio della montagna modenese resta particolarmente vulnerabile. Tutti concordano sulla necessità di fare prevenzione, ma poi – spiegano gli addetti ai lavori – si investe poco finendo poi sempre inevitabilmente per spendere molto di più per risolvere le crisi. E’ stato promesso un cambio di marcia con i 108 milioni di euro recentemente stanziati per la tutela idrogeologica della regione, ma il panorama degli interventi è vastissimo soprattutto nelle aree della montagna modenese più spopolate, e sarà problematico anche solo scegliere da dove cominciare.