La giornata del vescovo mons. Castellucci è iniziata con la visita alla tomba del suo predecessore. Poi si è recato a Porta Aperta e infine al Policlinico

La parola che ha ripetuto più spesso è gratitudine e mentre la dice, mons. Erio Castellucci ha il volto sorridente, pieno di gioia nonostante gli intensi appuntamenti che sin dalle prime ore della mattina lo hanno impegnato in questa giornata che lo vede protagonista nella comunità di Modena e Nonatola. L’arrivo poco dopo le nove al cimitero san cataldo per la visita alla tomba del suo predecessore, mons. Antonio Lanfranchi. Il vescovo si è soffermato e ha impartito la benedizione.
Successivamente a Porta Aperta dove è stato ricevuto da un caloroso applauso dagli ospiti accolti nella struttura e in particolare, si è soffermato con un gruppo di pakistani arrivati di recente nel centro. Parole di incoraggiamento per chi in questo momento sta vivendo una difficile situazione personale, sorrisi e foto con i profughi poi, la visita all’interno della struttura accompagnato dal direttore e dal presidente. Mons. Castellucci è rimasto a lungo davanti alla croce di lampedusa, fatta con il legno di uno dei barconi sbarcati carico di migranti sbarcato nelle coste italiane, la visita è proseguita in cucina e nel refettorio. Anche qui parole di ringraziamento al personale medico e infermieristico e i ai tanti volontari volontari. Infine il policlinico accolto dal direttore sanitario Ivan Trenti che lo ha accompagnato nella chiesetta interna del nosocomio. Dopo un breve saluto di uno dei due cappellani ha preso la parola mons. Castellucci il quale ha ringraziato tutti per “quello che siete e fate”. La tappa al policlinico si è conclusa con la visita al reparto di oncopediatria ematologica.