Migliaia di persone hanno gremito Piazza Grande ieri sera, per assistere a ‘Col sole in fronte’, l’evento dedicato a Luciano Pavarotti nell’ottavo anniversario della sua scomparsa. Momenti speciali grazie alle grandi voci di Massimo Ranieri e del tenore Vittorio Grigòlo

I grandi artisti non muoiono mai. La voce del maestro Pavarotti, con le emozioni uniche che sapeva regalare, vivrà per sempre, come non ci lascerà mai la sua immagine di persona solare e con un sorriso sempre per tutti. Non sono solo parole, ma la dimostrazione arriva dall’abbraccio che Modena ha voluto dargli ieri sera. Una piazza Grande diventata improvvisamente troppo piccola per le tante persone accorse per assistere a ‘Col sole in fronte’, l’evento dedicato a Luciano Pavarotti nell’ottavo anniversario della sua scomparsa. La padrona di casa è stata lei, un’emozionata Simona Ventura che a inizio carriera fu protagonista dei collegamenti pomeridiani del Pavarotti International con le trasmissioni di Gianni Minà. Tra i presenti l’Orchestra dell’Opera Italiana diretta da Paolo Andreoli che ha avuto il compito di aprire la serata con il preludio della ‘Carmen’. Sul palco anche un talento che Pavarotti ha incoraggiato fino all’ultimo dei suoi ultimi giorni, il tenore Vittorio Grigòlo che già a 13 anni ha avuto la fortuna di cantare con il maestro nella Tosca. A lui il compito di esibirsi nel brano che da il titolo all’evento. ‘Voglio vivere così’ esprime tutta la solarità di Luciano, un maestro anche di ottimismo perché nelle giornate più dure amava vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. Un altro amico di Luciano, così Simona Ventura ha presentato Massimo Ranieri al suo ingresso la piazza gremita. Il cantante, che condivideva con il maestro il grande amore per la canzone napoletana, ha ricordato non solo la voce, ma anche la grande umanità di Pavarotti. “Ma un’altra primavera chissà quando verrà, per questo dalla vita prendo quello che dà”. Con queste frasi Ranieri ha fatto cantare i migliaia di presenti, grazie allo storico brano Erba di casa mia, ma ha tra i pezzi proposti ha colpito il duetto con Grigòlo sulla storica canzone popolare Mamma. Lo show è terminato con l’esposizione di gioielli di immenso valore. Non un bis, ma bensì un tris d’assi: ‘O sole mio’, ‘Perdere l’amore’ e la ‘Traviata’. E quindi Libiamo ne’ lieti calici, il celebre brindisi a tempo di valzer non poteva che chiudere una serata magica, così intensa da immaginare il Maestro seduto a fianco al palco, con le sue sciarpe sempre colorate e il sorriso contagioso, applaudire a scena aperta la riuscita del concerto. Il sipario dei più grandi non si chiude mai.