Chiesa di Regina Pacis gremita questo pomeriggio per l’ultimo saluto ad Andrea e Michele Giunta, vittime della tragedia di ferragosto al casello dell’A14 bis nel ravennate.

Oltre 300 persone hanno accolto con un lungo applauso, tra i palloncini bianchi a forma di cuore, le bare di Andrea e Michele Giunta, padre e figlio scomparsi nella tragedia di ferragosto nel ravennate al casello a14 bis mentre stavano tornando dalle ferie. Tra i commenti più ricorrenti di amici, conoscenti e vicini di casa ancora increduli, è stata la fatalità della vicenda che ha visto il giovane maceratese perdere il controllo dell’Audi e schiantarsi prima sulla barriera che divide gli ingressi autostradali per poi terminare la sua corsa proprio sulla Punto della famiglia Giunta, dove a salvarsi è stata solo la madre, Maria Carmela, che attualmente si trova ancora ricoverata in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita, all’ospedale di Cesena. I familiari, tra questi Salvatore Giunta il fratello di Andrea giunto dalla Sicilia per il funerale, sono i primi ad accompagnare le bare alla Chiesa Regina Pacis. Un pomeriggio di sole accarezzato dal vento, dove l’ultimo saluto è stato vissuto nella semplicità e nella compostezza del dolore di un’intera comunità commossa. Negli occhi gonfi degli amici di Michele che hanno condiviso con lui studio e divertimento. Negli abbracci ai familiari, testimonianza di affetto e vicinanza a chi sta vivendo un dramma così immenso e difficile da comprendere.
Il parroco durante la funzione ha parlato di fede messa a dura prova da vicende come questa e ha invitato la comunità ad accompagnare nella vita Maria Carmela, che ora dovrà portare il peso più grande di questa tragedia. Suo marito, Andrea Giunta viene ricordato come persona buona e generosa con una vita dedicata alla famiglia, mentre nel ricordo del figlio Michele c’è tanto dolore per una vita strappata così presto, ma è viva anche la convinzione che da oggi un nuovo angelo arricchirà il Paradiso.