È stata danneggiata la croce che nei boschi di Crocette di Pavullo ricorda il martirio di don Luigi Lenzini, il sacerdote brutalmente ucciso dai partigiani nel luglio 1945. Ma in vista del 70° anniversario è già partita l’operazione recupero.

Il fatto risale probabilmente a settimane fa, perché si è già formata la ruggine, ma è stato scoperto solo mercoledì. E’ stata danneggiata la croce posta sopra il cippo che, nei boschi di Crocette, ricorda il luogo dove il 21 luglio 1945 fu ritrovato il corpo di don Luigi Lenzini, parroco della frazione di Pavullo trascinato di notte fuori dalla canonica e brutalmente ucciso da un gruppo di partigiani allo sbando. Ad accorgersene è stato il fotografo Stefano Torreggiani durante un sopralluogo in vista delle celebrazioni nel 70° anniversario della morte, che si terranno domenica 26 luglio con processione dalla sua chiesa (dove lo ricorda anche un busto) al luogo del martirio. A pochi giorni dalla ricorrenza, è scattata subito un’operazione recupero con il coinvolgimento di Daniele Mazzini, artigiano di Sant’Antonio esperto nella lavorazione del ferro, che ieri ha prelevato la croce per raddrizzarla in laboratorio e rimetterla a nuovo con una ritinteggiatura. Difficile capire cosa sia successo, se ci sia dietro la mano di qualcuno o se sia stata la neve, con i vari crolli nei boschi, a piegare la croce. Certo è strano che la deformazione sia avvenuta sulla sommità e non alla base, che è il punto più debole. Comunque sia, il monumento sarà ripristinato in tempo per fare memoria di questo sacerdote in via di beatificazione, che pagò con la vita il suo no alla violenza, in una delle pagine più nere dell’immediato dopoguerra: