Lo ha detto a sorpresa il sindaco Tomei alla presentazione del bilancio 2015

Dopo la Bassa, che sta pensando alla fusione tra Cavezzo, Medolla e San Prospero, anche per la montagna si propone un ente unico che raggruppi piccoli centri, impossibilitati da soli a vincere la sfida dei tagli. Lo fa da Polinago il sindaco Tomei, dopo aver illustrato un bilancio 2015 dove bisogna far fronte a un’altra riduzione di 55mila euro nei trasferimenti statali e la quadratura diventa sempre più difficile. In questo contesto, il processo già di per sé difficoltoso di delega di funzioni fondamentali all’Unione del Frignano a suo giudizio non basta più, perché si corre il rischio di perdere rappresentatività in un organo sovraordinato. Sarebbe meglio procedere alla fusione diretta tra paesi limitrofi come Lama Mocogno, Serramazzoni e Pavullo, dando così vita a una realtà di peso territoriale ma di base elettiva. In un territorio come quello dell’Appennino dove i campanilismi sono ancora fortissimi, non sarà facile far passare l’idea della fusione, ma il primo cittadino di Polinago, è convinto che si tratti di un approdo obbligato