Nessuno sforamento ai limiti di legge per le polveri sottili è stato più segnalato dallo scorso 25 febbraio. Dopo un inizio anno da bollino nero per lo smog, da ormai 10 giorni in Emilia-Romagna i livelli di inquinamento si sono notevolmente abbassati per una serie di ragioni. La prima è sicuramente quella metereologica. Arpae Emilia-Romagna ha spiegato che proprio tra il 25 e 26 febbraio l’arrivo di un’onda depressionaria ha fatto aumentare la ventilazione, determinando così un ricambio consistente della massa d’aria presente nei bassi strati, causando un calo dei livelli degli inquinanti in atmosfera portandoli, in alcune stazioni di misura, a valori addirittura inferiori ai limiti di rilevazione. E la pioggia, che si è aggiunta nei giorni successivi, ha contribuito a evitare che si accumulassero le sostanze inquinanti a bassa quota. In secondo luogo non è escluso che alla diminuzione dello smog possa aver contribuito anche lo stop alle attività dovuto all’emergenza coronavirus. Aver ridotto in maniera sensibile gli spostamenti e le attività, tra scuole chiuse e telelavoro, può essere considerato infatti come uno dei fattori che ha inciso sulla riduzione dell’inquinamento in questi giorni in Emilia-Romagna e nel complesso in tutta la Pianura padana.