Si aggrava il problema del sovraffollamento delle carceri italiane, e ad incidere sull’ammontare generale dell’eccesso di detenuti sono anche le strutture emiliano-romagnole, dove sia i valori assoluti che l’incremento nel corso dell’anno destano preoccupazione. A riportare la questione al centro dell’attenzione è l’associazione Antigone, il cui rapporto evidenzia come il tasso di affollamento in regione sia pari al 137,7%, con un aumento di quasi 8 punti percentuali rispetto all’anno scorso. Secondo l’associazione, ad allarmare sono soprattutto la congestione negli istituti più grandi di Modena, Bologna e Ferrara, e le dinamiche di trasferimento a livello intraregionale, che possono incidere negativamente su una situazione già grave. Quanto alle conseguenze, l’analisi rileva che il sovraffollamento incide sulla qualità della vita dei detenuti – contribuendo a comprimerne diritti ed aspettative – ma anche complicando le cose per chi ci lavora: il divario numerico tra agenti e carcerati continua ad aggravarsi, e oggi ammonta ad un educatore per 80 detenuti.