Una Serie B allargata a 40 società e strutturata su due gironi da 20. Quella che sembrava solo una “boutade” giornalistica sta prendendo, giorno dopo giorno, sempre più quota e farebbe sorridere sia Carpi che Modena. Da ambienti vicini alla Figc trapela il favore che all’ipotesi arriverebbe anche dal presidente della Lega cadetta Balata, che avrebbe risolto i nodi legati all’aspetto economico dell’operazione. E’ ancora presto per parlare di svolta, è vero, ma la nuova B a 40 sarebbe una manna dal cielo per risolvere i tanti contenziosi che sono all’orizzonte in questa estate, soprattutto in una Lega Pro che proprio non ne vuole sapere di ripartire, sulla spinta del parere negativo dei medici delle società. La nuova B sarebbe composta dalle 20 della B attuale e da 20 che salgono dalla Lega Pro. Con la nuova formula la quota di diritti tv che oggi va alla C andrebbe alla serie B. Oggi la Lega di Balata prende il 6% dai diritti tv della serie A, con la riforma andrebbe a prendere il 10%. Ai club che sono già in B spetterebbe il 6%, i club che arrivassero in B attraverso la riforma avrebbero il 4%. Facile fare i conti per il Carpi, che sarebbe di certo nella nuova B. Ma la nuova categoria accoglierebbe quasi certamente anche il Modena. A salire sarebbero infatti le prime 3 di ogni girone al posto delle 3 retrocesse dalla B, più 6 squadre per girone, dal 2° al 7° posto, oltre alle due migliori ottave su tre. Il Modena, ottavo a pari merito con la Triestina con cui vanta lo scontro diretto favorevole, sarebbe una delle due migliori ottave e in ogni caso, col Piacenza in smantellamento e il Catania verso il fallimento, per i gialloblù la porta sarebbe più che spalancata.