Nel video l’intervista a Andrea Cossarizza, immunologo UNIMORE

Sono più contagiose, almeno del 10-15%, ma non aumentano le ospedalizzazioni. Stiamo parlando delle sottovarianti di Omicron, la mutazione del Covid che ha già preso il sopravvento. Una delle ultime rilevate è la BA-5, ancor più contagiosa dell’Omicron “originaria”, e che sta presentando, a livello di infezione, una maggiore capacità di “superare” la protezione vaccinale. A fare il punto oggi è stato il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che tuttavia non si è detto particolarmente preoccupato da queste sottovarianti, dal momento in cui la loro alta diffusione non si sta riflettendo sugli ospedali. Un’affermazione confermata anche dal paragone tra gli indicatori pandemici di oggi con quelli dell’anno scorso. Nella sola giornata di ieri i nuovi contagi sono stati più di 1.600 nella nostra regione, quando nel 2021 lo stesso giorno se ne registrarono appena 134. Allo stesso modo però, lo scorso anno i ricoveri in terapia intensiva erano 68, ieri si sono attestati a 30, la metà. Cartabellotta ha sottolineato come notizie confortanti arrivino dal Sudafrica, territorio dove le sottovarianti sono attenzionate e dove i contagi aumentano senza conseguenze sugli ospedali. Tuttavia l’attenzione non deve calare, ribadisce Gimbe. Molti stanno post ponendo la quarta dose di vaccino, ma dai report della fondazione sta emergendo un aumento dei decessi tra le fasce di popolazione più fragile, ovvero gli over 80.