Anche a Brescia, come già con Vicenza, Avellino e Cesena, i gialli, in una partita dominata sul piano del gioco, vanificano tutto con sbadataggini quasi incomprensibili, tra rigori regalati e autogol fantozziani.

Il professor Crespo li ha sottolineati con la matita blu, anzi gialloblù per restare in tema, ma le sue parole dopo Brescia equivalgono ad altrettanti segni di matita rossa. L’allenatore del Modena ha parlato, testualmente, di “errori individuali che hanno condizionato la partita, errori che si pagano e che si possono evitare”. Sostituiamo a potere il verbo dovere e abbiamo chiaro il suo giudizio. In effetti un’altra partita che i gialli hanno dominato sul piano del gioco non ha reso in proporzione al lavoro fatto. Ancora una volta, come già con Vicenza, Avellino e Cesena, errori non di squadra, ma dei singoli, hanno scritto il risultato finale. Errori quasi incomprensibili. In appena sei giornate è un elenco già lungo. La sbadataggine di Marzorati che nella propria area, invece di dare un calcione alla palla l’appoggia orizzontalmente spiazzando i compagni e propiziando il rigore per il Vicenza. Il gol su angolo subito ad Avellino e il raddoppio degli irpini con Cionek banalmente anticipato dall’avversario. La pigra e tecnicamente assurda uscita di Provedel a Cesena nel primo gol dei romagnoli. Per finire, si spera, con i due rigori regalati al Brescia da Marzorati e Rubin, con contorno di autogol fantozziano. “Prima o poi una partita senza errori del genere la faremo” .- ha sospirato Crespo, che per ora comunque si consola con le conferme sul gioco, con la doppietta di Stanco e con il primo punto e i primi gol in trasferta.