I canarini si leccano le ferite dopo il ko subito ad Avellino sabato scorso. La squadra ha espresso un buon gioco, ma ancora una volta è uscita sconfitta.

Sono i numeri i primi nemici del Modena: zero punti, zero gol fatti e tre subiti, per una classifica che già dopo due giornate piange. Ma il calcio, per fortuna, non è solo numeri e statistiche, quindi le prime due gare dei canarini meritano un’analisi pèiù approfondita, da cui si evidenziano aspetti incoiraggianti sul nuovo corso di Hernan Crespo. La mentalità innanzoitutto. Mai nello scorso campionato iòl Modena aveva affrontato9 una trasferta con la metalità vista sabato: baricentro alto, possesso palla di qualità e tante occasioni per passare in vantaggio. La condizione atletica: squadra in palla per tutti i 90 minuti e se Crespo avesse avuto a disposizione almeno uno dei tanti giocatori indisponibili a centrocampo avrebbe potuto dare un cambio agli esausti Doninelli e Olivera. Ovviamente se il Modena è uscito sconfitto dal Partenio ha delle colpe, che vanno riscontrate soprattutto nell’area di rigore avversaria, dove i gialli non sono stati capaci di concretizzare la mole di gioco prodotta, un po’ per demeriti propri e un po’ per la giornata di grazia del portiere irpino Frattali. Poi alla prima disattenzioen difensiva l’Avellino è passato in due occasioni, una dimostrazione unica di cinismo. Ma nessuno scambierebbe la qualità espressa dal Modena con quella dell’Avellino e alla lunag nel calcio è il gioco a pagare, ma è necessario che i gialli mettano in campo maggiore concretezza per non ritrovarsi al 90′ con il proverbiale pugno di mosche tra le mani. La strada intrapresa di Crespo è una di quelle che paga nel medio e lungo termine, ma la sensazione è che sia quella giusta.