Trenta reti segnate, altrettante quelle subite

Di risparmio si può anche morire. Se trenta sono le reti subite in questo campionato dal Modena, altrettante sono quelle segnate: seconda migliore difesa, peggiore attacco. Numeri bassi, da fare tremare le vene ai polsi, poca roba, pane e saracca: se solo subentrasse la paura, sarebbe fatta sì ma in negativo per una squadra che non ha cuor di leoni nel gruppo, che non ha mai avuto nulla in più in ben trentasei partite dall’orgoglio ,se non in un paio di sparute circostanze (leggasi Spezia e Trapani in casa). Fatto sta che adesso si fa dura, ed il fattore campo rende il prossimo mese un inferno: se si sbaglia in casa, si è fuori dai giochi. Negli ultimi sei turni di campionato il Modena dovrà disputare ben quattro scontri diretti, incontri in cui punti varranno doppio, i cinquanta finali sono l’obiettivo minimo per la salvezza, per raggiungerlo mancano ancora otto punti da raccogliere a partire dalla sfida interna di sabato contro il Crotone, altro scontro diretto di quelli tosti. Ma giriamola pure come vogliamo, il punto resta sempre quello, il gol che manca, che manca da sempre. Con una media realizzativa di 0,8 reti a partita non si va da nessuna parte in serie B se non nel girone di chi deve soffrire e pesantemente fino alla fine, la media in proiezione dice che da qui al prossimo 22 di maggio, il Modena dovrebbe segnare quattro gol e mezzo, davvero una miseria se si pensa che da adesso in poi regnerà la bagarre, che tutti getteranno il cuore oltre l’ostacolo, oltre a tutto quello che c’è per salvarsi. Ma intorno a Granoche, c’è poco in termini realizzativi: se l’uruguagio di reti ne ha fatte finora 17, i funamboli Garritano e Fedato ne hanno messi dentro due a testa, le punte Ferrari ed Acosty una sola per parte (e nel girone di andata), le altre sette portano invece firme estemporanee. Non resta che affidarsi alla forza difensiva e alla capacità di ritrovarsi anche se solo alla fine: meglio tardi che mai.