Servono con urgenza rinforzi per i distaccamenti dei vigili del fuoco della montagna che si basano solo sui volontari. Entro giugno dovrebbe essere organizzato un corso di formazione specifico

Hanno bisogno di forze fresche i tre distaccamenti dei vigili del fuoco della montagna formati da personale volontario che garantisce la propria presenza compatibilmente con gli orari di lavoro. Nelle caserme di Frassinoro, Fanano e Pievepelago si fa sempre più fatica a organizzare le turnazioni perché nel tempo il numero di uomini a disposizione è sempre diminuito per due fattori fondamentali: gli impegni occupazionali che riducono il tempo disponibile e l’avanzare dell’età che in alcuni casi non permette di conseguire l’idoneità alla visita militare necessaria per mantenere l’abilitazione. I capi dei tre distaccamenti hanno affrontato il problema con i responsabili della regione a margine dei festeggiamenti per il decennale della caserma di Frassinoro, sottolineando l’urgenza di nuovi arrivi anche per evitare che il sovraccarico di lavoro spinga altri pompieri a lasciare. La necessità è stata riconosciuta, e si è raggiunto un accordo che prevede entro il giugno del prossimo anno il lancio di un corso da cui usciranno venti persone debitamente formate da suddividere in via principale nei centri dell’Appennino. Nonostante esistano distaccamenti volontari anche in pianura, infatti, è nell’alta montagna che la necessità del presidio è maggiore perché in caso d’emergenza i tempi di percorrenza dalle stazioni permanenti più vicine, quelle di Pavullo e Sassuolo, sono troppo lunghi. D’inverno l’arrivo può richiedere anche due ore, quando è riconosciuto ormai che per ridurre i danni è fondamentale un intervento nell’arco dei 20 minuti.